La seconda generazione 1974-1980

Con gli anni 74-76, durante la presidenza di Giulio De Bortoli, il gruppo si arricchisce dell’apporto di numerose nuove leve che dan­no vita a quella che si può definire la seconda generazione. Al nucleo storico si aggiungono nel frattempo Pierobon Severino (di Soccher di Ponte nelle Alpi), Luciano Roman, Enrico Bertoldin (25), Pompeo De Paoli, Livio Cassol, Corrado De Bastiani, Enzo De Menech (“Bu-bu”), Armando Pari, Diego Dalla Rosa, Mauri­zio Zanolla (“Mariolo”), Nivio De Bastiani, Re­nato Corte, Aldo Bortolot, Aristide Riera.
Vecchie e nuove cordate continuano nel­l’attività di ricerca, esplorazione e valorizzazio­ne dei gruppi del Pizzocco, del Cimonega e dei Monti del Sole, ma, nello stesso tempo, l’inte­resse comincia ad ampliarsi anche alle vicine Pale di S. Martino.

Sono del 1974 due vie nuove del gruppo del Pizzocco: un nuovo itinerario sulla parete Sud della Cima Ovest (Cassol, De Bastiani, Vieceli – m 400 – V+) e uno, diretto, sulla estremità di sin. della parete Ovest della Cima principale (De Bastiani, Cassol, S. Pierobon – 400 m – IV+, A1) entrambi ad opera di Livio Cassol e Corrado De Bastiani, una cordata estremamente affiatata che, unendo l’eleganza dì Livio alla potenza di Corrado, scriverà in pochi anni, fino alla tragica morte .di Corrado (Parete Nord-Est del Pizzocco – 1.8.1976), alcune tra le più belle pagine della storia del gruppo. Sempre nel 1974 la cordata Frare, Gatto e De Menech apre un interessante itinerario sullo spigolo Sud-Est della Cima di Valscura (26).

E ancora del 1974 è la conquista della Cima Calamina nell’ambiente suggestivo della Val Giasenozza, dominata dal Piz de Sagron, da parte della cordata De Menech, Claut e Scopel, che nell’anno successivo realizzerà anche un nuovo itinerario sullo sperone Ovest del Piz de Sagron: la Croda del Gabbian. De Bortoloni e Conz scalano il Castello d’Alvis, torrione addossato alla base della parete meridionale della cima Ovest del Sass de Mura; De Bastiani e Zallot salgono, con itinerario breve ma diretto ed impegnativo, la parete Nord del Pizzocchetto; De Bortoli e Claut scalano il Campanile di Val Giasenozza, nel massiccio del Piz de Sagron; Aristide Riera e Oscar Giazzon aprono un interessante itinerario sulla parete Est della Cima Wilma nel gruppo delle Pale (300 m – III e IV).

Sempre nel 74-75 vengono effettuate alcune prime ripetizioni, tra le quali alcune invernali, di rilievo: la prima invernale della traversata dei Campanili di Val di Roda (Conz, Frare, Armando Pari e S. Pierobon) (27); la prima invernale della Via Barbier alla Cima del Coro (De Bortoli, Conz, S. Pierobon, De Bastiani) (28); la prima ripetizione della via Timillero-Thomas alla Punta della Disperazione (Pari, Balcon) (29); la prima ripetizione della parete Nord del Sasso Largo – Via Castiglioni-Detassis (C. De Bastiani, L Cassol). Il 1975 conosce la ripresa di una intensa attività nel gruppo dei Monti del Sole ad opera delle cordate più giovani della nuova generazione: Diego Dalla Rosa, Maurizio Zanella (“Manolo”), Roberto De Bortoli e Aldo Bortolot.

Matura tra questi giovani un modo del tutto nuovo e singolare di arrampicare, ad un tempo svincolato da ogni legame con la cultura alpinistica classica ed insieme caratterizzato da un rapporto diretto ed esclusivo con la natura, dal pieno affermarsi dell’arrampicata libera come valore assoluto, e dalla pratica di una forte solidarietà di gruppo. La concezione dell’arrampicata come divertimento e come atto di liberazione individuale si esprime in una pratica ed in una cultura caratterizzate da una fortissima componente libertaria ed insieme, a suo modo, ribelle e contestatrice. Ne sono espressione sia l’arditezza degli itinerari che la pratica frequente dell’arrampicata solitària, né è priva di significato, in questo contesto, che non ignora l’asprezza dello scontro sociale negli anni 77-78, la dedica di alcune tra le più belle vie realizzate ad Andreas Baader e Ulricke Meinhof (due estremisti tedeschi “suicidati” in carcere) ed a Franco Serantini (studente ucciso in uno scontro con la polizia).

Già nel 1974 Roberto De Bortoli e Diego Dalla Rosa avevano aperto una nuova via di rilievo sullo spigolo Ovest della Cima della Borala (600 m di IV e V grado) mentre la cordata Dalla Rosa, Bortolot, aveva realizzato la prima assoluta invernale della parete Ovest del Tornon. Nel 1975 Diego Dalla Rosa, in solitària, apre una nuova via sulla Cima Ovest dei Feru-ch per il versante Sud (23.10.1975) e sulla parete Sud della Cima Larga (per la parete Sud e lo spigolo Est – 24.10.1975).

Ancora nel 1975 D. Dalla Rosa e “Manolo” aprono una nuova via sullo spigolo Ovest della Cima delle Coraie (1.11.1975 – m 300 – IV, IV+ e V); sempre “Manolo” con A. Bortolot apre una nuova via sul Tornon, per lo spigolo Sud-Ovest (11.7.1975 – m 250 – III e IV+). Alle attività sui Monti del Sole si aggiunge un nuovo itinerario sulle Vette Feltrine per lo spigolo Sud del Cavalier (Dalla Rosa, Bortolot R. De Bortoli), mentre la cordata Frare, Gatto, De Menech ritorna nel gruppo del Focobon tracciando una nuova via sulla parete Nord del Campanile omonimo (30).

Sono sempre del 1975 alcune importanti prime ripetizioni tra le quali meritano essere ricordate in particolare quella della via Aste-Solina alla Punta Chiggiato nel gruppo del Fo-cobon (Frare, Severino Pierobon) (31); la prima invernale dello spigolo Sud-Ovest della Cima di Val Scura – Via “William” – (De Bastiani, Cassol, Conz); la prima invernale della via Levis, Conz, De Bortoli, Pierobon alla parete Ovest della Cima Ovest del Pizzocco (Dalla Rosa, “Mano­lo”); la prima invernale della via De Bastiani-Cassol-Vieceli alla parete Sud della Cima Ovest del Pizzocco (De Bastiani, Dalla Rosa) (32); la prima invernale della via Timillero alla parete Ovest della Pala del Rifugio (Dalla Rosa, Manolo) e della via Scalet-Gogna alla parete Sud della Pala del Rifugio (Dalla Rosa, “Mano­lo”, De Bortoli, R. Galliani); la prima invernale dello spigolo Serafini al Campanile Alto dei Lastei (Frare, L Cassol) (33).

Il 1976 è caratterizzato da uno sviluppo notevole della attività nel gruppo delle Pale di S. Martino ad opera di nuove e vecchie cor­date. De Zordi Aldo, Riera Aristide, nuovi com­ponenti del gruppo, insieme ad Oscar Giazzon e Federico Rech aprono una nuova via sulla parete Sud-Ovest del Picco di Val Pradidali, mentre gli stessi De Zordi e Riera realizzano un nuovo impegnativo itinerario sulla Cima Pra­didali. “Manolo” e De Bortoli Roberto aprono una via nuova di estrema difficoltà sul Dente della Pala del Rifugio per il diedro Sud-Ovest (Via F. Serantini – 200 m – VI+) e ripetono in invernale la Via Zonta sul diedro Sud-Ovest del Sass d’Ortiga.

Dello stesso periodo sono alcune solitàrie di rilievo: la via Frisch alla Pala del Rifugio (Dalla Rosa e poi anche “Manolo”) (34); la via Scalet-Gogna alla parete Sud della Pala del Rifugio (“Manolo”); la via Zonta al Sass d’Ortiga (Dalla Rosa); la fessura Franceschini con variante della Compagnia al Dente del Rifugio (“Manolo”); il diedro Ovest del Campanile Alto dei Laste! (Guido Frane). Livio Cassol, nel gennaio 1976, effettuerà nel gruppo del Pizzocco tre prime ripetizioni invernali solitàrie: la via dell’Amicizia, la via Levis-Conz-De Bortoli-Pierobon per la parete Ovest della Cima Ovest, la via Cassol-De Bastiani per la parete Sud della Cima Ovest (35).

Nel gruppo dei Monti del Sole Dalla Rosa, “Manolo” e Bortolot aprono un nuovo, diffìcile itinerario nella fessura Sud-Ovest della Cima della Borala (600 m – dal II al V e A1), mentre nel Gruppo del Sass de Mura Dalla Rosa e “Manolo” aprono una nuova via sulla parete Sud-Ovest dello Spallone Sud-Est (23.10.1976 – m 350 – IV e IV + su roccia ottima). Sempre sullo spallone Sud-Est del Sass de Mura L Cassol e C. De Bastiani tracciano un nuovo itinerario molto bello per la parete Ovest (19.4.1976 – m 350 – IV e V). Ancora nel gruppo del Cimonega “Manolo” e Giulio De Bortoli effettuano la prima ripetizione della via Castiglioni alla parete Sud del Comedon (21.10.1976) mentre Dalla Rosa e “Manolo” ripetono la via Conz-Levis-De Bortoli per la parete Sud al Sass de Mura (36).